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POST-MENOPAUSA

Scopri come evitare i danni al cuoio capelluto!

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Dopo la menopausa, i cambiamenti ormonali giocano un ruolo cruciale nella salute dei capelli. La riduzione degli estrogeni e l’aumento relativo degli androgeni influenzano negativamente il ciclo di crescita capillare, portando a un progressivo assottigliamento e a una maggiore fragilità della chioma: questo squilibrio ormonale altera la fase di crescita del capello, abbreviandola, mentre prolunga la fase di caduta, innescando una perdita più evidente di capelli.

L’alopecia androgenetica femminile è una condizione comune che colpisce molte donne, soprattutto durante e dopo la menopausa: l’ incidenza dell’alopecia androgenetica femminile aumenta con l’età, interessando fino al 50% delle donne in post-menopausa.

Ma quali sono le altre cause del diradamento dopo la menopausa?

Oltre alle variazioni ormonali, la predisposizione genetica gioca un ruolo determinante; alcune donne sono fisiologicamente più sensibili agli sbalzi ormonali e questa sensibilità comporta che i follicoli producano capelli sempre più sottili e deboli, fino a ridurne drasticamente il volume complessivo.

A complicare ulteriormente la situazione intervengono altri fattori come lo stress ossidativo, che danneggia le cellule del follicolo, e le carenze nutrizionali che con l’avanzare dell’età sono spesso dovute a un ridotto assorbimento di vitamine e minerali essenziali. 

Tutti questi elementi concorrono a rendere la perdita di densità capillare in post-menopausa un problema diffuso, ma non inevitabile: identificare i primi segnali e intervenire con trattamenti mirati, integratori specifici e una corretta routine di cura del cuoio capelluto può fare la differenza nel preservare la salute e la vitalità della chioma.

Ecco 3 segnali da non sottovalutare!

  • Riduzione della densità capillare: Un diradamento diffuso nella zona centrale del cuoio capelluto è spesso il primo segnale. 
  • Maggiore fragilità e assottigliamento: I capelli diventano più sottili e fragili, spezzandosi facilmente.
  • Aumento della caduta: Una perdita più consistente di capelli durante il lavaggio o la spazzolatura può indicare un problema in corso.

Tipi di diradamento in post-menopausa

L’alopecia androgenetica femminile si manifesta principalmente in vari modi; nel caso di diradamento i principali tipi sono due:

  • Tipo Ludwig: Il diradamento interessa uniformemente la sommità del capo, causando un allargamento della riga centrale senza arretramento dell’attaccatura frontale. 
  • Tipo Hamilton: Caratterizzato da una recessione frontale o frontoparietale, simile al pattern maschile.

A volte, al posto del diradamento, si verifica una massiccia caduta prematura come nel caso del Telogen Effluvium cronico.

Come intervenire?

L’alopecia femminile in post-menopausa è un fenomeno complesso che richiede un approccio su più fronti per essere gestito efficacemente. Con il calo degli estrogeni e il relativo aumento degli androgeni, il ciclo di crescita del capello subisce alterazioni che portano a un progressivo diradamento. Per contrastare questo processo, è fondamentale intervenire con trattamenti mirati che agiscano su più livelli.

L’applicazione di lozioni e sieri specifici può stimolare il follicolo e rallentare la caduta, mentre un’adeguata integrazione nutrizionale con vitamine, minerali e antiossidanti aiuta a sostenere la salute del capello dall’interno. In alcuni casi, il medico potrebbe valutare terapie ormonali o fitoterapiche per riequilibrare gli effetti della menopausa sui capelli.

Allo stesso modo, una corretta detersione con shampoo delicati e idratanti contribuisce a mantenere un ambiente sano per la crescita del capello.

Infine, uno stile di vita equilibrato, che includa una dieta ricca di antiossidanti e strategie per ridurre lo stress, può fare la differenza nel preservare la qualità della chioma. Agire in modo tempestivo e adottare una strategia combinata è la chiave per contrastare il diradamento e mantenere capelli sani anche dopo la menopausa.

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