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Come distinguere la caduta stagionale dalle altre forme di alopecia?
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Ognuno di noi, in maniera più o meno grave, perde fisiologicamente i capelli durante determinati periodi dell’anno.
Circa il 30% degli italiani, secondo recenti indagini, ha sperimentato o soffre di una forma di calvizie più o meno grave, ma è ancora più alta la percentuale di coloro che registrano un aumento della caduta in corrispondenza dei cambi di stagione: questa percentuale, infatti, tocca quasi il 60%.
L’intensificazione della caduta dovuta al cambio di stagione è un processo più che normale e prende il nome di “telogen effluvium stagionale” o semplicemente “caduta stagionale”: questa, generalmente, di per sé non è dannosa, ma se non tenuta sotto controllo, può degenerare in forme più o meno lievi di alopecia.
Se la caduta dei capelli stagionale è un processo fisiologico, quando si manifesta in maniera particolarmente copiosa, spesso rischia di rientrare nell’ampio spettro patologico dell’alopecia.
Proprio perché sono tante le sfaccettature dell’alopecia, in quest’articolo cercheremo di fare chiarezza, provando a dare degli strumenti per distinguere la caduta di capelli legata alla patologia da quella legata al cambio di stagione.
La caduta stagionale e i vari tipi di alopecia
🔹 Periodo: Si verifica a ridosso dell’arrivo dell’autunno (settembre) e della primavera (marzo) e può protrarsi per tutta la stagione di riferimento.
🔹 Durata: Generalmente dura da 4 a 8 settimane e poi si stabilizza.
🔹 Quantità di capelli persi: È più abbondante del normale (fino a 100-150 capelli al giorno), ma non porta a diradamenti evidenti.
🔹 Aspetto dei capelli caduti: Presentano un bulbo bianco alla radice, segno di un normale ciclo di ricambio.
🔹 Cause: Cambi di temperatura, variazioni ormonali stagionali, fotoperiodo (riduzione delle ore di luce).
🔹 Risoluzione: Essendo un processo fisiologico, generalmente, la caduta stagionale si risolve in maniera autonoma; tuttavia, se non monitorata, si intensifica notevolmente il rischio che questa peggiori.
🔹 Periodo: Progressiva e costante nel tempo.
🔹 Durata: Cronica, peggiora con gli anni senza trattamento.
🔹 Quantità di capelli persi: Non necessariamente abbondante, ma i capelli si assottigliano e miniaturizzano.
🔹 Zone colpite: Uomini (stempiatura, vertex), Donne (diradamento sulla parte centrale del capo).
🔹 Cause: Predisposizione genetica, ormoni androgeni.
🔹 Risoluzione: Richiede trattamenti specifici (integratori, lozioni, farmaci).
🔹 Periodo: Può insorgere in qualsiasi momento.
🔹 Durata: Acuto (3-6 mesi) o cronico (>6 mesi).
🔹 Quantità di capelli persi: Elevata, si notano capelli sul cuscino, nella doccia, sulla spazzola.
🔹 Cause: Stress, interventi chirurgici, febbre alta, carenze nutrizionali (ferro, vitamina D, zinco), farmaci, infezioni.
🔹 Risoluzione: Prima di tutto, essendo una patologia legata a diversi fattori, è necessario scoprire la causa scatenante ed intervenire in maniera mirata con soluzioni specifiche.
🔹 Periodo: Improvvisa, può insorgere in qualsiasi momento.
🔹 Durata: Variabile, può risolversi o peggiorare sensibilmente.
🔹 Quantità di capelli persi: Localizzata a chiazze rotonde, senza segni di infiammazione evidente.
🔹 Zone colpite: Cuoio capelluto, sopracciglia, barba.
🔹 Cause: Autoimmune.
🔹 Risoluzione: Richiede trattamenti specifici per modulare l’infiammazione, oppure può essere risolta agendo su una via metabolica differente.
🔹 Periodo: Può essere cronica o intermittente.
🔹 Durata: Variabile
🔹 Quantità di capelli persi: Media, ma associata a desquamazione e cute grassa o arrossata.
🔹 Cause: Infiammazione, eccesso di sebo, Malassezia (fungo). Legata spesso alla presenza di forfora e irritazione.
🔹 Risoluzione: Necessari trattamenti mirati (shampoo antiforfora, lozioni seboregolatrici).
Il vero consiglio
Chiaramente, questi sono solo alcuni tips per poter distinguere vari tipi di caduta, ma consigliamo sempre di affidarsi alla cura di specialisti del settore per assicurarsi di avere una diagnosi precisa e poter agire con soluzioni che siano SPECIFICHE e MIRATE per la propria situazione e che, soprattutto, tengano in considerazione tutte le variabili (come ad esempio età e sesso).
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